LA MUSICA ELETTRONICA DEGLI '80

"Negli anni Ottanta si rideva. Si rideva molto di più. Si rideva al lavoro, a scuola, con gli amici e soprattutto si rideva in TV. Quegli anni erano un’epoca favolosa. L’Italia vinceva i Campionati del mondo in Spagna, la musica la facevano i DJ e il suo ritmo dance pulsava dalle radio e dalle discoteche. Perfino il papa sciava in quegli anni. Ci si sentiva liberi, sarebbe caduto il muro di Berlino."
Fabio Volo, La strada verso casa, 2013
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Cosa accadde tra gli '80 e i '90?

Decennio della tecnologia, dell’esagerazione e del narcisismo

In Italia

Il decennio ’80-’90 ebbe inizio, in Italia, in modo abbastanza turbolento: terminate le agitazioni del ’68 vi era stato un generale miglioramento delle condizioni salariali e le riforme progressiste varate dal Parlamento avevano contribuito ad una generale avanzata delle sinistre in tutto il paese. Tuttavia, il governo di sinistra conquistava sempre più consensi nella penisola, trascurando la destra; fu così che il 14 ottobre del 1980, nel cuore della Torino operaia, si tenne la cosiddetta "marcia dei quarantamila", una manifestazione degli impiegati Fiat contro il sindacato, il quale impediva a molti di loro di accedere al posto di lavoro. Tale evento si concluse con la rapida chiusura della vertenza, ma ebbe anche un impatto emotivo enorme.
Tra i protagonisti di questa fase della politica italiana va sicuramente annoverato Bettino Craxi che, critico nei confronti del comunismo, si presentò come un decisionista attento alla società e ai diritti civili, capace di dialogare con i movimenti e con ampie fasce del ceto medio. Egli riformò anche il sistema televisivo italiano, consentendo la creazione di canali televisivi nazionali di carattere privato. Di fatto, si sanava la posizione del principale imprenditore del settore, Silvio Berlusconi, titolare di Rete 4, Canale 5 e Italia 1, che già trasmettevano su tutto il territorio nazionale tramite ripetitori interconnessi.
Da un punto di vista culturale, l’affermazione della nuova televisione commerciale comportò, tra le altre cose, un modello di promozione pubblicitaria che si mostrò essere molto più aggressivo ed efficace del vecchio e discreto Carosello e che garantì anche la diffusione della musica. Si assisteva, tra l’altro, ad una crescente libertà di stampa.
Infine, dopo Norvegia e Inghilterra, l’Italia fu il terzo Paese europeo a connettersi alla rete Arpanet, il 30 aprile 1986. La connessione ebbe luogo nell’Università di Pisa, che ospitava uno dei gruppi di ricerca più avanzati del Vecchio Continente e alcuni suoi membri avevano lavorato con Robert Kahn e Vinton Cerf, considerati i padri di Internet.

All'estero

negli anni Ottanta si susseguono una serie di eventi di particolare rilevanza, che si riflettono tutt'oggi nella società moderna; tra questi, ricordiamo: la nascita di Internet e l'arrivo al cinema degli effetti speciali, la caduta del muro di Berlino, l'esplosione di Chernobyl, che portò con sé spaventose conseguenze e un referendum sul quale, in Italia, ancora oggi si discute. Il mondo assiste in diretta al disastro dello Shuttle Columbia, l’Italia vince il Mondiale di calcio, nasce il cinepanettone, irrompono sulla scena la trasgressiva Madonna e gli yuppie completamente griffati. Il nostro presente nasce così, nel decennio di passaggio all’era digitale e al desiderio di rivincita inconsapevole, quel periodo che ha visto mutare vorticosamente scenari ed equilibri geopolitici internazionali.
Nel ricordo collettivo sono anni leggeri sotto tutti i punti di vista, poichè si affermano come un rigurgito di periodi cupi fortemente politicizzati con stili di vita improntati al consumismo, all’esteriorità e allo svago.
Nel 1985 scompare il presidente Sandro Pertini ed è l’anno di Michail Gorbaciov, eletto segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. L’anno dopo, il 26 aprile 1986, esplode un reattore nucleare a Chernobyl e la terribile nube radioattiva copre l’Europa.
La tensione tra Usa e Libia porta a uno scontro aereo nel Golfo della Sirte, a seguito del quale gli americani bombardano Tripoli.
Nel 1989 si svolgono i fatti di sangue di Tienanmen, a Pechino, e crolla il Muro di Berlino. È l’inizio di una nuova era, segnata dalla progressiva e rapida dissoluzione dell’impero sovietico.
negli anni Ottanta nacque la figura dello Young Urban Professional, nonchè yuppie: così, infatti, si definirono i giovani businessmen dell'epoca, in massima parte desiderosi di lavorare in borsa e di guadagnare rapidamente tantissimi soldi. Culla del neologismo fu Manhattan, il cuore finanziario della Grande Mela, mentre a New York, fissati con il look, gli abiti firmati (in particolare quelli di stilisti italiani come Armani, Versace e Valentino) e le macchine sportive, gli yuppies frequentavano locali e feste più esclusivi. Gli yuppies prediligono uno stile di vita consumistico e cinico e, inoltre, all’estero come in Italia, anche la cocaina gioca spesso un ruolo chiave in questa forzata visione di divertimento costoso e senza limiti.
Dopo un decennio di sviluppo di Arpanet, nata già nel 1969, tutto era pronto per il grande balzo verso Internet. Il 27 ottobre 1980, infatti, un errore nell’header di un messaggio durante un test di propagazione delle email bloccò completamente Arpanet ma dalle sue ceneri spiccò il volo l’Internet che conosciamo. Alla fine degli anni Ottanta i computer in rete erano più o meno centomila.
Per giunta, Martin Cooper, direttore della sezione Ricerca e sviluppo della Motorola, fu in grado di mettere in commercio il primo modello, dal costo di quattromila dollari. Secondo le statistiche mondiali, nel 2007 il 50% della popolazione mondiale disponeva di un cellulare. Nel corso degli anni i “mobile” si sono evoluti nella forma e nella tecnologia, passando a raffinati standard digitali che oggi consentono di condividere foto, filmati, messaggi, navigare in rete, spedire email ecc.
Infine, anche nel mondo del cinema si assiste all’invenzione di nuove tecniche: gli effetti speciali entrano nel grande schermo: le nuove tecnologie computerizzate furono fondamentali per la realizzazione ed il perfezionamento soprattutto dei film di fantascienza e avventura.

Come si è evoluta la musica?

In Italia

Quello compreso tra il 1980 e il 1990 è stato un decennio in cui la musica del mondo è cambiata radicalmente, si è mescolata: il rock con il rap, il pop con l’elettronica. La novità che ebbe maggiore influenza in Italia tra fine ’70 e primi ’80 fu la disco-music, un genere importato dagli Usa e che non era mai stato accettato in Italia prima di allora. Uno dei primi a inaugurare la nuova canzone pop (o pop-rock) fu il cantautore catanese Franco Battiato, che nella sua lunghissima carriera è passato attraverso stili e generi molto diversi. Partito dal rock progressivo degli anni ’70, con netta prevalenza della musica elettronica sui testi, tornò alla forma canzone con l’album La voce del padrone (’81), che segnò la nascita della nuova canzone pop italiana, con pezzi molto celebri come Centro di gravità permanente, Bandiera bianca. Dall’album Fisiognomica (’88), emerse la ricerca di un singolare intreccio tra musica lirica, folk e musiche etniche mediterranee. Enrico Ruggeri, dopo il primo successo con Contessa nel ’79, ha avuto una lunga carriera, sia come autore di molti brani per diverse cantanti, sia come interprete di canzoni in cui confluiscono il punk, il rock e l’influenza dei cantautori francesi. Vinse Sanremo con Si può dare di più nel 1982 e un suo album di successo fu Peter Pan. Toto Cotugno fu compositore e paroliere di vari successi, e come cantante sfondò con Solo noi nel 1980. Loredana Bertè, sorella minore di Mia Martini, si impose come la cantante più esplosiva e trasgressiva (nel look ma non solo) del periodo dal primo exploit del ’75 Sei bellissima a Meglio sola, che divenne una sorta di inno femminista, a E la luna bussò, che introdusse i ritmi giamaicani reggae, allora ancora poco conosciuti in Italia; ebbe un successo strepitoso nel 1982 con Non sono una signora, seguita da Il mare d’inverno, dove il suo rock si intrecciò con ritmi jazz, e da diversi LP che la resero una star internazionale. La barese (di origine albanese) Anna Oxa, dopo un esordio a Sanremo nel ’78, proseguì negli ’80 con Il pagliaccio azzurro, Controllo totale, E’ tutto un attimo, Ti lascerò, Senza pietà fino a Un’emozione da poco; nota anche per le metamorfosi dei suoi look, dal punk iniziale al sexi-platinato, fu considerata dalla stampa tedesca la migliore voce femminile europea degli anni ‘80. Gianna Nannini, senese, è ritenuta la più grande cantante e cantautrice rock italiana contemporanea. Trasgressiva nello stile punk e nei contenuti di molte canzoni, femminista e politicamente impegnata, esordì già nel ’79 con Americae, poi con Vieni ragazzo e l’album Latin lover, che la rese celebre in Germania prima ancora che in Italia. Seguirono Fotoromanza, Bello e impossibile, Maschi. La cantautrice romagnola Alice compose canzoni (inizialmente in collaborazione con Battiato) come Il vento caldo dell’estate (1980) e l’anno dopo Per Elisa e Una notte special. Anche un’altra cantautrice, la siciliana Giuni Russo, collaborò inizialmente con Franco Battiato ed ebbe grande successo con la Un’estate al mare, per poi orientarsi verso ritmi jazz e blues. La romana Fiorella Mannoia divenne molto famosa già dal primo successo nel 1984, Come si cambia; compose poi Quello che le donne non dicono, Le notti di viaggio, Il cielo d’Irlanda, e tenne molti concerti in tour anche con altri cantanti italiani e stranieri, soprattutto brasiliani. La famosa Laura Pausini cominciava la sua carriera, e sul palco dell’Ariston sono state battezzate anche le voci di Giorgia, cantante soul dalla voce sempre emozionante,Andrea Bocelli , Elisa, Nek. Se dal Pop ci si spostava un po’ si poteva notare la nascita di tre filoni: il pop elettronico e il rock radiofonico. Per il pop elettronico, due sono i nomi giganti. Da una parte uscì fuori il personaggio di "Joe Vannotti" (poi per un errore di stampa diventato Jovanotti). Dall’altra, un gruppo di Pavia chiamato “I Pop”, che poi diventeranno gli 883, scaleranno classifiche con brani pop, a volte anche al limite del trash, ma con un occhio al mondo della notte, dei tamarri e delle discoteche, unendo il successo derivato dalla radio a quello nei club, che all’epoca erano dominati dall’electrodance e dall’italodance (Gigi D’Agostino era appena all’inizio del suo lungo percorso). Un ragazzo bolognese, Samuele Bersani, entrava nel mercato parlando di coccodrilli a New York, le piadine in India e mille altre follie e visioni che poi saranno entrate anche nel mondo della scrittura italiana di quegli anni ispirata al pulp americano. Inoltre, una serie di cantanti e gruppi davano il loro sguardo al rock radiofonico. Il gruppo dei Litfiba, era diventato una punta di diamante del rock italiano. Infine, dai campi dell’Emilia, terra di musica e di vini, un trentenne riuscì a cominciare a girare l’Italia con brani che guardavano alla provincia e restando uno dei pochissimi cantautori a firmare da solo i propri brani: Luciano Ligabue.

All'estero

Già dalla seconda metà degli anni ’70 fino agli ’80, si è assistito al tramonto del progressive rock a favore del punk rock o di una sua variante, la new wave, in cantanti come Patty Smith e Bruce Sprinsteen e in gruppi come i Sex Pistols, i Clash, i Duran Duran, i Police, gli U2, i Talking Heads. La disco-music era collegata alla moda delle discoteche, ovvero il cosiddetto travoltismo, termine nato da John Travolta, protagonista del film Fever Saturday Night. Regine della disco-music furono le cantanti americane Donna Summer, Diana Ross e Gloria Gaynor. L’altra tendenza, molto più duratura, fu l’emergere negli anni ’80 di uno stile internazionale pop-rock che diede ai cantanti che lo assumevano una forte e immediata visibilità internazionale. Icone assolute del pop-rock internazionale degli ’80 furono Madonna e Michael Jackson, iniziatori e perfetti interpreti di un’altra enorme novità del decennio: la video-musica, ovvero la canzone lanciata dal videoclip, cosa che richiede ai cantanti di essere prima di tutto personaggi da palcoscenico, con un look adatto al video. All’enorme importanza del videoclip contribuì la nascita di MTV nel 1981 e di altre TV musicali. Alcuni tra i capolavori più famosi dell’epoca, per quanto riguarda la musica internazionale, furono: per l'appunto, la celebre Billie Jean, del 1982, ballata e cantata interamente dal re del pop Michael Jackson, e che rappresenta, ormai, un classico conosciuto a livello mondiale. Dello stesso artista ricordiamo Thriller, con cui egli ridefinisce i confini della potenza del pop. In classifica troviamo Girls Just Wanna Have Fun, un inno femminista diventata leggenda, di Cindy Lauper, icona indiscussa degli anni ‘80, con il suo fare brioso e il suo aspetto scoppiettante. I famosissimi Guns ‘N’ Roses hanno lasciato il segno con uno dei loro numerosi indimenticabili brani, Sweet Child of Mine del 1987, così come gli U2, la banda irlandese che ha avuto molto successo con la grande ballata rock With or Without You, che racconta l’amore con grande verità. Il vocalist e grande musicista Bobby McFerrin compone Don’t Worry, Be Happy, un inno alla semplicità della gioia che è sempre i grado di scacciare via i brutti pensieri. Tina Turner, invece, ha ispirato molte generazioni di giovani cantanti con il suo carisma e la forza di spirito, che ha dimostrato con la hit What’s love Got To Do del 1984. Del famoso artista statunitense Prince ricordiamo When Doves Cry, un singolo estratto dall’album Purple Rain, mentre la canzone che nel 1983 rimase in classifica più a lungo e stabilì diversi record di permanenza fu All Night Long di Lionel Richie, un brano ancora oggi ascoltato e suonato. I Culture Club, in quegli anni, hanno realizzato la gioiosa e gioviale Karma Chameleon, sicuramente conosciuta da tutti, nonostante non si sappia davvero il significato. Dalla colonna sonora di ‘Top Gun’, film con Tom Cruise, ‘Take My Breath Away’ dei Berlin è una tra le canzoni melodiche degli anni 80 più amate ancora oggi. Wild Boys dei Duran Duran rappresenta la musica straniera anni 80 per eccellenza, sicuramente per le loro capigliature, il loro stile e il loro impatto mediatico. Infine, un ultimo classico senza tempo, è I Love Rock’n'Roll di Joan Jett, la canzone rock tipica degli anni 80. Ne sono state fatte diverse cover, tra cui una da Britney Spears.

Festival di Sanremo

Il festival di Sanremo degli anni '80 ha permesso a molti artisti di dare alla luce la loro carriera, che avrebbe avuto tanto successo anche negli anni seguenti.