IERI
Medioevo
Le donne venivano considerate nel medioevo come degli oggetti, posseduti dal padre finchè non venivano cedute in matrimonio dove divenivano proprietà del marito; questo era dovuto anche alla religione che imponeva la sottomissione della donna all'uomo. Dopo l'anno 1000 la donna viene considerata angelicata e considerarata un tramite di un dio.
Età moderna
Nell'età moderna le donne lottarono assieme agli uomini nelle insurrezioni, quando gli uomini andarono in guerra le donne li sostiuirono nelle fabbriche, nei laboratori.. ma venivano pagate moloto meno, non potevano votare ne essere elette. Le donne difronte a questa discriminazione non si arrendono maa chiedono di essere arruolate nell'esercito tuttavia gli viene negato nonostante la negazione dell'assemblea cenitnaia di donne partono per difendere la propria patria.
Nelle insurrezioni le donne lottano a fianco degli uomini.Nel 1789 sono le prime a mobilitarsi e a marciare su Versailles, seguite nel pomeriggio dalla guardia nazionale. Quando la guerra porta gli uomini al fronte sono loro a sostituirli nelle fabbriche e nei laboratori con un salario minimo e inferiore a quello dei maschi. Non possono votare né essere elette, sono totalmente escluse dalla vita politica e dalle assemblee. Ma le donne non si arrendono e chiedono di essere arruolate nell'esercito per difendere la propria patria; l'assemblea legislativa glielo nega. Nonostante ciò, centinaia e centinaia di donne riescono a partire e a marciare verso il fronte. La girondina Olympe de Gouges fu una militante per i diritti femminili, ghigliottinata per aver difeso la regina Maria Antonietta e attaccato i giacobini di Robespierre.
Durante la rivoluzione francese le donne vennero obbligate portare la coccarda: simbolo di rivoluzione ma gli uomini temono che le donne chiedano anche le armi, temono che le donne vogliano l'uguaglianza tra i sessi e pensano che dovrebbero ritonrare a fare le faccende domestiche.
Dal medioevo all'età moderna le cose non ernao cambiate più di tanto, le donne ernao ancora trattate come oggetti possedute dagli uomini. Le donne erano escluse dall'eredità, il loro futuro dipendeva dalla dote( somma di denaro data al marito che prendeva la donna in moglie), se non la possedevano non restava altro che andare in un mosastero.
Infatti all'inizio del 700' diede luogo a un dibattito che riguardava la loro educazione, il ruolo pubblico, la loro sottomissione nel matrimonio... denunciarono le loro condizioni ma prevaleva comunque che la donna era destinata alla vita domestica e alla procreazione.
Ottocento
EDUCAZIONE DELLA DONNA
Alle donne veniva insegnato la gestione della casa e a badare ai figli, non era concesso proseguire altre conoscenze, alcune materie venivano consiedarate importanti mentre altre come latino, greco,legge, fisca.. erano un oltraggio. Le donne che provavano a studiare queste materei venivano derise e allontanate. Per le donne studiare era considerato contro natura.
RIFORME
Per le donne il XIX fu un secolo di cambiamenti, inanzitutto per il divorzio e lo status sociale e il padre aveva sempre avuto la custodia ma nell'epoca vittoriana le cose inizano pian piano a cambiare.
A circa metà secolo le madri con una condotta impeccabile avevano accesso ai figli in caso di divorzio o separazione e un'limitato accesso al divorzio ma era davvero difficile: per un uomo bisognava solo provare il tradimento da parte della donna ma per le donne bisognava provare adulterio, inceto, bigamia, violenza.
Nella secondo metà venne esteso la custodia dei figlia a tutte le madri a prescindere dal loro comportamento, anche la richiersta di divorzio fu resa più accessibile.
Lo status sociale della donna stava cambiando: divenne da proprietà privata a persone distinte e indipendenti.
Per quanto riguarda il lavoro ci fu più accessibilità in alcune professioni come per esempio medicina, infermieristica, ma alla fine fu accessibile solo quest'ultima.
Nel mondo, dei circa 900 milioni di analfabeti, ci sono più donne che uomini, perché molti paesi si rifiutano ancora di ricevere un'istruzione. In media, le donne lavorano più ore alla settimana degli uomini e guadagnano di meno. Anche il tasso di disoccupazione delle donne è superiore a quello degli uomini: quando c'è una crisi nelle attività industriali o commerciali, le donne sono le prime ad essere licenziate perché c'è ancora la mentalità che le donne possono sempre contare sul loro partner, e gli uomini devono essere indipendenti da se stessi e dalla sua famiglia. In molte parti del mondo, la fame, la malnutrizione e la malnutrizione colpiscono le ragazze più dei ragazzi, mentre la malnutrizione colpisce ancora di più le donne.Numerosi studi hanno dimostrato che gli ordinamenti giuridici dell'Asia orientale e del Nord Africa discriminano chiaramente tra i sessi: ad esempio, in termini di nazionalità, un uomo può trasferire la cittadinanza allo straniero che sposa, il che è impossibile. Lascia che le donne sposino gli stranieri; d'altra parte, in termini di diritti di proprietà, le donne sono sotto la custodia dei loro mariti e non possono gestire la propria proprietà. In altri paesi del mondo, alle donne viene negato il diritto di lavorare senza il consenso dei loro mariti, mentre nei paesi arabi le mogli non possono nemmeno ottenere i passaporti senza il consenso dei loro coniugi. In molti paesi asiatici, le ragazze iniziano a prostituirsi con il consenso dei genitori che ricevono una sorta di ricompensa in denaro. Le giovanissime prostitute divengono così merce per soddisfare le frotte di turisti occidentali che praticano il turismo sessuale nei paesi esotici. Le organizzazioni internazionali calcolano in ben un milione il numero delle ragazze che ogni anno sono costrette a prostituirsi. In fatto di tutela della persona, le cose non vanno meglio nei cosiddetti paesi avanzati: si stima che in Canada, negli Stati Uniti e Nuova Zelanda almeno un terzo delle donne abbia subito violenze ed abusi sessuali durante l’infanzia e l’adolescenza e la situazione appare grave anche nei paesi europei. Ciò che sconcerta maggiormente è che le violenze si consumano nella maggioranza dei casi fra le pareti domestiche o da parte di parenti o di persone “fidate”. Circa 100 milioni di ragazze sono soggette a mutilazioni genitali ogni all'anno per motivi culturali o religiosi.
Il romanzo Piccole Donne è stato scritto da Louisa May Alcott pubblicato nel 1898, il titolo originale è LITTLE WOMEN ed è ancora oggi uno dei romanzi più consigliati.
Laila è invece una ragazza molto bella e istruita: i suoi fratelli sono arruolati nella jihad, ma per lei il suo vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti degli altri e gioca con lei.
A causa della guerra, anche Laila dovrà sposare Rashid; a questo punto le vite delle due donne si incontrano: è l’inizio di un’amicizia, ancora di salvezza in un mondo che le considera invisibili.
Un libro drammatico, che non risparmia a chi legge le sofferenze in cui incappano le due protagoniste, e che commuove.
Ma anche un libro che fa riflettere sulla condizione della donna e sui soprusi che, purtroppo, molto spesso queste devono subire a causa di sistemi politici e di credenze religiose che non le considerano “persone”.
Una denuncia che grida che tutti hanno diritto a sognare, a scegliere la propria strada, ad amare.
Può una donna, una persona in generale, rinunciare a tutto questo?
Il libro risponde: nonostante tutto, nell’animo umano emergono delle speranze; davanti alla desolazione, alla guerra e al dolore si deve trovare la forza di ripartire, anche grazie a rapporti umani sinceri.
All'interno del romanzo sono riprese le ambientazioni dell'Odissea: per esempio, vi sono riferimenti a Scilla e Cariddi situate, secondo il mito, nello stretto di Messina. Il riferimento principale è quello all'isola di Eea che si trova, sempre secondo il mito, al sud di Roma nel Mar Tirreno. L'isola è infatti il luogo di esilio dove abita la Maga Circe.
La storia si apre con la nascita di Circe alla corte del dio Elios suo padre, dove la maga vive fino al giorno del suo esilio. La sua infanzia è priva di affetto sia genitoriale che fraterno. Circe, infatti, cerca sempre un modo per rendere orgogliosa la sua famiglia fallendo ogni volta. Quando però scopre i suoi poteri magici, grazie ad una particolare pianta, viene considerata un mostro ed esiliata.
Sull'isola di Eea Circe comprende appieno i suoi poteri e quello che è in grado di fare. Per esempio, riesce ad evocare dei leoni che le faranno compagnia durante la sua vita sull'isola. Inoltre riesce a preparare delle pozioni magiche, dette "pharmaka", con le quali può tramutare le persone in animali, a seconda della loro personalità.
Durante la sua vita fa la conoscenza di molte figure maschili, positive, come Ermes che le portava notizie dal mondo esterno, oppure negative, come i pirati che si approfittano della sua ospitalità e le usano violenza.
Il libro Io sono Malala è ambientato in Pakistan, nel vicino 2012. Malala si trova assieme alle sue compagne di scuola sul bus che le porta a casa. Improvvisamente sale un uomo che spara colpendo Malala in volto. Questa bambina di appena quindici anni non ha nessuna colpa eppure è in fin di vita. Il motivo: per i talebani è colpevole di voler studiare.
Malala miracolosamente riesce a sopravvivere e oggi è diventata un simbolo per tutti, una donna che ha rischiato la sua vita per combattere a favore dei diritti e della cultura. Malala ad oggi è la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace.
La protagonista di Io sono Malala ci insegna che ci sono donne capaci di cambiare il mondo con i loro piccoli grandi gesti rivoluzionari e anche se non riescono del tutto nel loro intento, mostrano la necessità di fare qualcosa contro l’oppressione, perché cambiare è possibile.
Il libro scritto da Malala Yousafzai e Christina Lamb racconta una storia vera, ci parla del coraggio e della forza di una donna che ispira con il suo desiderio di tolleranza e la voglia di vedere la realizzazione dei diritti.
Malala Yousafzai, dopo essere diventata la voce contro il regime dei talebani pakistani attraverso un blog molto seguito e dopo il tragico attentato a cui è sopravvissuta, nel 2014 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace per la lotta per l’istruzione femminile.
Io sono Malala racconta le vicende che l’hanno riguardata ed è un libro che andrebbe letto da tutti affinché si conosca la verità su ciò che accade in alcuni Paesi e culture. Il suo ruolo per il mondo intero nella lotta a favore dell’istruzione femminile è talmente di rilievo che nel 2015 Malala Yousafzai è stato argomento d’esame alla maturità.