Letteratura Omosessuale


  La letteratura omosessuale indica la letteratura ideata da o per la comunità lgbtq+, e che la ritrae nella veste di protagonista o di linea narrativa.
Da sempre la Letteratura, con estrema difficoltà, si è potuta accostare dalla parte di coloro che, per convezione dei molti, sono considerati “gli ultimi”: ovvero le minoranze.
In particolar modo se quest’ultime si scontrano, come nella maggior parte dei casi, anche con il credo religioso comune. Il caso emblematico lo abbiamo proprio riguardante l’Omosessualità. Infatti la storia di questa minoranza durante i millenni è stata lunga e combattuta.

  Ieri  

Greci e Romani erano più che consapevoli della molteplicità e della mutabilità dell’animo umano, così ne accoglievano le varie sfaccettature e forme; non vi era una discriminazione dei gusti sessuali, ma un voler limitare l’eccesso di promiscuità.
L’amore era un dono degli dei per cui non poteva essere criticato o condannato.

Statua di Saffo
Statua di Saffo

  Letteratura Greca

È proprio con i greci che inizia l'uso di una sessualità più fluida nelle opere letterarie.
In questo periodo l'omosessualità non era vista come un tabù, ma anzi veniva quasi acclamata.
La relazione erotica tra persone dello stesso sesso era associata a un sistema iniziatico-pedagogico (pederastia), e considerata necessaria per la crescita del buon cittadino.
Sia la letteratura sia la filosofia hanno le loro origini e trovano punti di riflessione poetica nelle narrazioni mitologiche.
Un'ampia varietà di queste narrazioni appaiono anche in contesti legati alla comuità lgbtq+.

  Saffo

Saffo è la rappresentante del lesbismo nell'antica poesia greca. I numerosi versi di struggimento amoroso che compose erano riferiti ad alcune delle sue allieve, e la hanno resa la scrittrice per eccellenza dell'amore tra donne.

  Letteratura Latina

Letteratura latina: molti tra i più importanti autori latini trattarono di temi omosessuali: da Petronio a Catullo, da Giovenzio a Virgilio.
Ad esempio Catullo narra frequentemente di conquiste amorose, da parte di uomini adulti, di giovani adolescenti, accostandole ad invettive contro gli effeminati e i sessualmente passivi.

  Medioevo

L'omosessualità nel Medioevo affronta due periodi che si diversificano tra loro per la visione che non solo la società e la legislazione civile, ma anche la Chiesa cattolica ed il diritto canonico, danno a questo fenomeno.
Si passa infatti da una malcelata intolleranza verso l'omosessualità, per lo più ignorata e trattata alla stregua di altri peccati come l'adulterio ed i rapporti prematrimoniali e fuori dal matrimonio, che caratterizza tutto l'Alto Medioevo (VI-XI secolo),ad una ostilità vera e propria che si trasforma in persecuzione fino alla condanna alla pena più grave, cioè la pena capitale, che caratterizza invece il Basso Medioevo (XII-XV secolo).

Sodomiti-inferno dantesco
  Divina Commedia

Anche Dante, seguendo la tradizione medievale, tratta gli omosessuali da peccatori, riserbando per loro il girone dei sodomiti nella conca infernale.
Questi appaiono però di nuovo nel purgatorio, insieme ai lussuriosi omosessuali.
Ciò ci dimostra il periodo di transizione culturale che l’italia stava vivendo.
Questo cambiamento d'atteggiamento morale avviene, per l'omosessualità, grosso modo nel corso della vita di Dante, che anzi da questo punto di vista, essendo un conservatore, fu leggermente in ritardo sui suoi tempi.
Per l'Alighieri era dunque possibile, com'era comune ancora nel XII secolo, separare giudizio umano e giudizio divino nel campo della sodomia.
Pur collocando all'Inferno, come cristiano, quanti s'erano macchiati di tale peccato, come uomo non riteneva tale comportamento abbastanza grave da annullare la stima che eventualmente nutrisse per tali persone.

  Verlaine e Rimbaud

Foto: Verlaine e Rimbaud

Il famoso rapporto tra i due poeti fu notoriamente da subito assai burrascoso, Paul Verlaine aveva allora ventisette anni e si era da poco sposato ed aspettava un figlio, mentre Arthur Rimbaud ne aveva dieci di meno.
Si conobbero nel 1871, in contemporanea con la Comune di Parigi e vissero insieme per ben due anni (Verlaine, in quest'occasione, abbandonò la moglie e l'intera famiglia di lei); ma alla fine la conclusione di questo rapporto si è rivelato essere quantomai tragico.
Verlaine prese a pistolettate l'amico/amante adolescente che voleva abbandonarlo, ferendolo fortunosamente solo leggermente ad una mano, mentre l'attentatore venne condannato a due anni di carcere con una sotto-accusa di aver compiuto atti sodomitici.
Il frutto delle sue esperienze omosessuali è diventato una raccolta poetica intitolata Hombres (uomini), scritto successivamente negli anni tra il 1890 e il 1891 ma pubblicato in forma anonima solamente nel 1903 ben otto anni dopo la morte del poeta e con il contrassegno "emesso in segreto, non è in vendita".
Altri scrittori gay importanti di questo periodo sono Joris-Karl Huysmans, che influenzò notevolmente la corrente del decadentismo, Edmond de Goncourt e Jean Lorrain.

  Dandismo

Il dandismo è un culto del sé che tende all'eleganza, alla metamorfosi e all'allergia nei confronti del lavoro.
Una filosofia di vita basata su estetismo e decadentismo.
Mentre la moda dell'epoca tendeva ad un'omologazione degli abiti, il dandy proponeva uno stile proprio, fatto di sfarzo, accostabile allo stile femminile. è qui che i pregiudizi a entrare in atto e a paragonare l'amore per i dettagli con l'omosessualità.

  Oscar Wilde
Foto di Oscar Wilde
Foto di Oscar Wild

Esponente fondamentale del dandismo fù Oscar Wilde, noto sopprattutto per il suo senso di esclusione provato a causa del suo orientamento sessuale.
La sua eccentricità ben presto attirò sull’autore critiche e inchieste su inclinazioni perverse – così era indicata l’omosessualità nell’età vittoriana. La goccia che fece davvero traboccare il vaso dell’opinione pubblica fu la svelata relazione tra Wilde e il ricco rampollo inetto e senza alcuna capacità artistica e intellettuale, Alfred Douglas.
Wilde fu soggetto a confisca di tutti i propri beni e reclusione per l’accusa di comportamento contrario alla morale pubblica. Era una punizione esemplare ad un individuo troppo ‘appariscente’ e ‘sordido’. La prigionia segnò profondamente l’autore gettandolo in una grave depressione. Proprio di questo periodo è una delle sue opere più toccanti e viscerali: Il De Profundis.
Il testo trasmette un senso di mortificazione e dolore seguendo l’evoluzione psicologica dell’Io narrante (che coincide con Wilde). Infatti dall’iniziale moto di rabbia, si passa ad una consapevolezza del proprio stato. Wilde capisce che causa di tutti i suoi mali fu proprio colui che teneva in mano le chiavi del suo cuore. Qui inizia una violenta invettiva a Douglas.
Questa vicenda segna un punto di svolta nell’opera e nel pensiero di oscar Wilde. L’autore inizierà un percorso ascetico nel quale si porrà interrogativi che spaziano dalla società, per arrivare a discutere su Dio e la sua discesa sulla Terra durante l’Apocalisse.
L’opera in sé può essere definita come una delle più intime raccolte di pensieri e riflessioni che sia mai stata scritta, per vastità di argomenti ed emozioni canalizzate ed espresse in parole.

  Oggi  

  Novecento

Foto di Umberto Saba
Foto di Umberto Saba

Il secolo XX fu caratterizzato da grandi sconvolgimenti storici e sociali.
L’uomo si ritrova coinvolto in una realtà in eterno divenire all’esterno e all’interno di sé, e il malessere del secolo precedente si è evoluto in un senso di sconfitta e alienazione perenne, un senso di piena inettitudine.
L’autore che potrebbe meglio rappresentare questo secolo e la realtà che lo circonda, nella fattispecie del contesto omosessuale, è Umberto Saba. Quello che si reputa più utile è il romanzo criticato e spesso dimenticato Ernesto.
Perché l’opera di un genio sperimentatore viene messa da parte e studiata con ‘le pinze’? Per il semplice motivo che questa prende in esame e analizza senza mezzi termini le avventure e la formazione sessuale di un giovinetto ‘troppo curioso’.
Col '900 la discussione sull'omosessualità è divenuta man mano più aperta e la comprensione della società sul fenomeno si è via via evoluta.
Un certo numero di romanzi con temi e personaggi esplicitamente omosessuali cominciarono ad affacciarsi sempre più frequentemente nelle principali correnti letterarie; alcuni tra gli autori di tali romanzi sono Gore Vidal, James Baldwin, Christopher Isherwood, Umberto Saba, Edward Morgan Forster, Yukio Mishima, Pier Paolo Pasolini, Marcel Proust, Virginia Woolf, Henry James e i due premio Nobel per la letteratura Thomas Mann e André Gide.
Per quanto riguarda l’omoerotismo nella poesia (che qui non è specificamente trattata), si possono annoverare tra i maggiori poeti del secolo scorso Federico García Lorca e Luis Cernuda, Wystan Hugh Auden, Fernando Pessoa (nella persona del suo alter ego Álvaro de Campos), Konstantinos Kavafis, Dario Bellezza, Sandro Penna e Allen Ginsberg.

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  XXI secolo

Il XXI secolo si è distinto per i grandi moti di difesa dei diritti delle minoranze, di grandi conquiste sociali e di Stati ‘davvero’ laici, senza le sempre costanti ingerenze di chiese e culti.
È il secolo dei successi dei moti femministi per la parità dei sessi, dei sempre più diritti per persone omosessuali e transgender, della tutela dei tesori artistici e culturali, tutto accompagnato dalla frenetica evoluzione tecnologica quasi giornaliera.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, e ancora rami politici conservatori ed estremisti religiosi mirano ad un ritorno a quelli che loro considerano i ‘veri’ valori passati condannando questi ‘eccessi di perversione e libertà’. Fortunatamente restano solo voci di poco conto e isolate.
Proprio per questo clima identitario e di affermazione del sé in tutte le sue sfaccettature, tra l’infinita mole di letteratura a tema lgbtq+ di questo secolo, si è optato per lo spregiudicato e irriverente testo del siciliano Dario Accolla, Il Gender: la stesura definitiva.
L’autore, conscio della forte strumentalizzazione attuata da attivisti ‘cattolici’ per screditare il progresso di liberazione identitaria di ogni individuo, mantiene i loro toni catastrofistici e cospiratori creando così un vero e proprio ‘falso Manifesto’ della Lobby Gay, che comanda media e social di tutto il mondo.
Si può dire che, qualsiasi sia la minoranza, sempre ha avuto una storia travagliata a causa dell’equilibrio da trovare tra la ricerca dell’accettazione e il violare le regole sociali e conformiste. Tutte le minoranze sono dovute passare sotto gli anni durissimi della ghettizzazione e persino del tentato sterminio. In nessun caso però ci si è arresi, mostrando sempre e comunque la propria identità imperturbabilmente come solidi fari o baluardi, così come abbiamo visto nei vari secoli.
Il sentimento che sempre deve spronare ad andare avanti è la Speranza, poiché per quanto la notte possa sembrare sempre più buia e opprimente la storia ci insegna che, alla fine, dovrà inevitabilmente arrendersi alle fulgide luci dell’alba

  Opere  

  Aristotele and Dante discover the secrets of the universe.

"Aristotle and Dante"

Aristotle è un adolescente arrabbiato con un fratello in prigione. Dante è un so-tutto-io con un insolito modo di vedere il mondo. Quando i due si incontrano in piscina, sembrano non avere niente in comune.Ma quando iniziano a trascorrere del tempo insieme, scoprono di condividere un'amicizia speciale-il tipo che cambia vite e dura per sempre. Ed è attraverso quest'amicizia che Ari e Dante impareranno le più importanti verità su se stessi e sulle persone che desiderano diventare.

  Il pozzo della solitudine

"Il pozzo della solitudine"

Quello che è passato alla storia come "Il primo romanzo moderno dichiaratamente lesbico" viene fatto pubblicare nel 1928 da Radclyffe Hall, figlia di un ministro dell'evangelicalismo: oltre ad essere lesbica voleva anche farlo sapere al mondo.
La protagonista Stephen (così chiamata perché il padre desiderava un figlio maschio) cresce esattamente come la Jo di Piccole donne, un perfetto maschiaccio; giunge alla conclusione che l'omosessualità sia innata, frutto quindi di una predisposizione (secondo la teoria di Richard von Krafft-Ebing) la quale si manifesta in precise differenze anatomiche (muscolatura, altezza, fianchi) le quali provano la sua appartenenza al terzo sesso. Mary, una donna "normale", s'innamorerà di lei credendola un uomo.

  La canzone di Achille

"La canzone di Achille"

Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

  Ernesto

Copertina di "Ernesto"

Il romanzo racconta la vita di Ernesto, giovane sedicenne triestino che lavora presso un’azienda industriale. Qui conosce un operaio ventottenne e tra i due inizia immediatamente una relazione carnale e bruta.
Sarà proprio il rude operaio a formare sessualmente Ernesto e a mostrargli i primi piaceri erotici, e tutto verrà descritto con naturalezza ed estremo realismo. Nulla viene omesso e ogni dolore ed emozione tra i due viene descritta dalla viva penna dell’autore.
In seguito, a causa di varie vicissitudini i due si perderanno e non si vedranno più, ma all’orizzonte prima un’ammaliante prostituta, poi un angelico giovane misterioso di cui si sa quasi niente, faranno la loro comparsa per proseguire il percorso evolutivo del giovane Ernesto.
Il protagonista e l’autore hanno molto in comune: entrambi sono triestini, con la passione per il violino, hanno avuto la stessa formazione accademica e persino professionale. Questo rende ancora più controversa l’opera, facendola sembrare quasi un'autobiografia.
Purtroppo Saba si spense prima di poterla terminare, quindi non ci è pervenuta la conclusione del romanzo.
Quasi poeticamente potremmo dire che è come se il giovane e angelico ragazzo fosse venuto a prendere finalmente il suo amante dopo anni di attesa, prima che potesse dire al mondo del loro amore.

  Rosso, bianco e sangue blu

"Rosso,bianco e sangue blu"

Alex e Henry. Belli, intelligenti e carismatici. Uno è il figlio della Presidente degli Stati Uniti d’America, l’altro un Principe in linea di successione al trono del Regno Unito.
Nemici giurati, da anni ormai si sfidano a colpi di popolarità dalle copertine dei giornali di tutto il mondo. Complici il matrimonio di un membro della Famiglia Reale e una torta nuziale, l’incidente diplomatico è servito. Un incidente che rischia di compromettere le relazioni internazionali tra i Paesi coinvolti.
Come rimediare? Basta fingere una tregua tra i due eterni rivali o, perché no, perfino un’amicizia. Un rapporto creato a uso e consumo dei social media che tuttavia, con il passare del tempo, si trasforma in un legame autentico, ben diverso dalle previsioni di entrambi.
Ma cosa accadrebbe se il figlio della Presidente degli Stati Uniti si scoprisse innamorato del Principe inglese? Nulla di buono, soprattutto se il sentimento è ricambiato e divampa in piena campagna elettorale per la rielezione presidenziale.
Consapevoli dei rischi che corrono, ma determinati a frequentarsi, Alex e Henry dovranno mantenere segreta la loro relazione. Il pericolo, però, è in agguato e a volte basta una disattenzione per scombinare anche i piani più astuti.
“Rosso, bianco e sangue blu” è una fiaba moderna che racconta di vite sotto i riflettori e di persone che, con coraggio, scelgono di non tradire se stesse, rivendicando il proprio destino.
Una fiaba sul potere del vero amore, quello in grado di scardinare i limiti, le convenzioni sociali, di annullare l’odio e di unire i cuori, quell’amore in grado di lasciare un’impronta nella Storia.